Società

Gente da metropolitana

C’è la sudamericana, un vero segugio. Fiuta un posto libero in ogni occasione e in qualsiasi situazione microclimatica all’interno del treno. Puoi essere veloce quanto vuoi, ma il soggetto di origine oltreoceanica intuisce dal movimento di un sopracciglio quando il seduto sta per ergersi in posizione eretta. Infallibile.

C’è il perennemente attaccato al telefono, che può parlare con un semplice cellulare o tramite cavi collegati con un diverso grado di ingegnosità a uno smartphone adagiato in tasche, taschine, borse, ventiquattrore tanto da dare all’oratore l’immagine di un celebro leso che parli da solo. L’oggetto della discussione varia: questioni private, questioni extraconiugali, questioni lavorative, le quali, ed è questo uno dei misteri, vengono affrontate dal soggetto in qualsiasi ora del giorno a qualsiasi giorno, fosse anche Capodanno. Unico comune denominatore fra tutti questi tipi, un tono della voce elevato che ti fa rileggere sempre la stessa riga di un libro che non riesci a leggere.

C’è quello con le cuffie alle orecchie, un soggetto che spesso è del genere “bimbominkia”, ovvero età 14-16 anni che crede che sentire musica alta in cuffie giganti e colorate e sgargianti e personalizzate nonché ulteriormente personalizzabili non sia un disturbo di livello 10 sulla scala da 0 a 10 dei disturbi per chi vuole leggere questo cavolo di libro.

C’è il lettore, categoria frastagliata e che si divide in: lettore di quotidiano, che a ogni cambio di pagina ha bisogno di uno spazio compreso fra 20 e 30 centimetri e che, per tale ragione, deve cercarsi spazi larghi o angoli privati e che guarda con sospetto qualsiasi altro lettore di quotidiano che andrebbe a “mangiargli” dello spazio vitale; lettore di libri, che si lancia per ultimo verso le porte perché deve prima arrivare al punto e rischia, ogni volta, si slogarsi spalla/slogare spalle altrui; lettore di e-book che riconosci per il gadget con il quale protegge/colora/intabarra/coccola il suo ebook reader e alla fine ti chiedi se ha comprato il reader per leggere o per comprarci il gadget.

(Qui facce da metropolitana, nelle foto di Gabriele Lopez – Subway)

Un pensiero riguardo “Gente da metropolitana

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